ZARA, GAP E H&M? QUESTI MARCHI PRODUCONO IN BANGLADESH, PAGANDO I LAVORATORI 56 EURO AL MESE!

ZARA, GAP E H&M? QUESTI MARCHI PRODUCONO IN BANGLADESH, PAGANDO I LAVORATORI 56 EURO AL MESE!

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Ci sono i nomi di marchi della moda come Zara, Gap e H&M tra i clienti delle manifatture di Ashulia, centro del tessile in Bangladesh per il quale lavorano migliaia di persone e di recente al centro delle cronache per uno sciopero che ha portato molti di loro a incrociare le braccia, in protesta contro condizioni salariali che ritengono inaccettabili.

In decine di migliaia hanno imbracciato bandiere e cartelli con gli slogan, dopo un primo licenziamento di 121 lavoratori, da cui è scaturita una protesta di massa per quei solo circa 56 euro che ognuno di loro riceve ogni mese per produrre capi che poi finiscono negli store di marchi molti noti del mercato occidentale.

Manifestazioni di grande portata, con almeno dieci feriti, quando la polizia ha aperto il fuoco con proiettili di gomma e che hanno portato alla chiusura temporanea di almeno cinquanta impianti, ma anche a conseguenze ben più spiacevoli.

Secondo quanto riporta il Guardian sarebbero almeno 1.500 i lavoratori che sono stati lasciati a casa dai rispettivi datori di lavoro dopo le proteste, per uno stipendio che, secondo gli attivisti, vale un quinto della cifra necessaria per mantenere condizioni vita accettabili, pure in un Paese non di certo ricco come il Bangladesh.

Articolo originale del “The-Guardian” dello scorso dicembre, ripreso dal sito dagospia e il giornale, il 28 dicembre 2016:https://www.theguardian.com/world/2016/dec/27/bangladesh-garment-factories-sack-hundreds-after-pay-protests

Ad oggi non abbiamo trovato ulteriori aggiornamenti, per sperare che la situazione sia migliorata (Freeangels).